Pianificazione

Quando si sviluppa una campagna basata sui diritti umani, si raccomanda spesso di lavorare con ambasciatori credibili e autentici per far passare il messaggio, scatenare partecipazione e supporto, ma anche raggiungere nuovi pubblici.

Nota importante: includere o meno ambasciatori dipende dalla vostra campagna. Non è sempre necessario averne uno ma in generale può andare molto a vantaggio della vostra campagna includere altre voci. Per cui se decidete che volete inserire uno o più ambasciatori, dovreste pensare alle domande seguenti e poi scegliere chi coinvolgere:

  • Chi può trasmettere il vostro messaggio, in modo autentico e credibile?
  • Chi ha accesso al pubblico o potrebbe essere un alleato utile?
  • Chi potrebbe addirittura essere un alleato sorprendente che potrebbe aumentare la vostra portata e la sensibilizzazione?

 Esempio: l’Institute for Strategic Dialogue  ha avviato il programma educativo Extreme Dialogue, che coinvolge film avvincenti di storie di prima mano di ex-estremisti e sopravvissuti all’estremismo. Gli ambasciatori selezionati sono autentici e parlano delle proprie esperienze. Coinvolgere ex-estremisti è un elemento sorprendente, inserire storie personali di vittime e sopravvissuti li porta vicini al pubblico.

Un ambasciatore può essere un sostenitore di primo piano o un portavoce come un politico o un influencer, ma anche persone bersaglio di discorsi dell’odio (se sono aperte a parlare delle loro esperienze) o veri rappresentanti del vostro pubblico target.

La selezione di un ambasciatore non dovrebbe essere affrettata. Prima di contattare un possibile ambasciatore, dovreste dedicare un po’ di tempo e sforzi alla ricerca per assicurarvi che il vostro protagonista sia la persona giusta per la vostra campagna.

 Esempio: JUMA ha attuato la campagna #gemeinsammenschlich (tradotto: umani insieme) per mostrare la diversità della società tedesca; quindi il team di campagna ha selezionato i protagonisti da varie professioni, ma non attori o influencer famosi, per mostrare che insieme, come società, condividiamo valori, esperienze e momenti ogni giorno, il che è da celebrare.

 

 Come cercare ambasciatori?

Una volta che avete identificato un possibile ambasciatore/i per la vostra campagna, è ora di preparare il campo: come potete convincere l’ambasciatore da voi prescelto a partecipare alla vostra campagna?

Regola pratica: siate precisi e andate al punto, rapidamente. Assicuratevi di dire:

  • Chi siete? Qual è il vostro progetto, cosa fa la vostra ONG?
  • Cosa pensate di fare? Qual è il messaggio della vostra campagna?
  • Cosa ci si aspetta dall’ambasciatore? Siate quanto specifici possibile: si tratta di una breve dichiarazione, video, audio, quanto tempo prenderà, dove verrà diffusa.

A seconda dell’ambasciatore che volete convincere a partecipare alla vostra campagna, potrebbe talvolta essere più facile contattarlo tramite i social media e non via email.

Ancora una cosa: il budget di solito è scarso, e in generale, volete che gli ambasciatori sostengano la vostra campagna perché sono realmente felici di sostenere la vostra causa. Tuttavia, non è raro pagare o offrire un (piccolo) contributo professionale perché anche i vostri ambasciatori devono vivere.


 Come lavorare con gli ambasciatori con un budget limitato?  

Trovate ambasciatori che abbiano un team o che non abbiano problemi ad utilizzare il loro telefono per registrare video di sé stessi, p.es. su Instagram. Ciò significa che in generale sanno come fare video o audio di buona qualità – e non preoccupatevi: quasi tutti gli smartphone hanno una telecamera decente e registrazioni audio, per cui per una vera campagna con un budget ristretto, dovrebbe funzionare. Se gli ambasciatori da voi selezionati non sono di solito davanti ad una telecamera o un microfono, siate quanto più specifici possibile quando mandate le istruzioni – o meglio ancora: incontrateli personalmente e registrate il video/audio.


Cosa ricordare quando si lavora con gli ambasciatori?

Sappiate che quando lavorate con gli ambasciatori, dovreste avere anche le capacità, prima di tutto e soprattutto, di prepararli ad una possibile reazione collettiva. I social media sono imprevedibili talvolta e, quando coinvolgete altre persone nella vostra campagna, siete responsabili della loro sicurezza e anche del loro benessere.

Preparate gli ambasciatori ad una possibile forte reazione, specialmente se sapete già che voi e la vostra ONG siete continuamente bersaglio degli hater. Inoltre, dovreste bloccare alcune capacità e risorse, se possibile, per sostenere i vostri ambasciatori sui loro rispettivi account nel caso fossero destinatari di discorsi dell’odio e critiche per sostenere voi e la vostra campagna.

 Il manuale WE CAN del No Hate Speech Movement fornisce un modello per aiutarvi ad identificare un ambasciatore idoneo (promoter). (Solo in inglese).

 WE CAN handout on defining your supporters (solo in inglese)

 Briggs, Rachel and Sebastian Feve. (2013): Review of programs to counter narratives of violent extremism, Institute of StraRtegic Dialogue. In questo rapporto, gli autori sostengono che i superstiti, ex estremisti, e altri che hanno autorità con il pubblico target sono ambasciatori credibili. Tuttavia sostengono che sebbene questi oratori siano essenziali per un efficace contro-messaggio, spesso non hanno la capacità o il network per raggiungere un ampio pubblico.