Lanciare una contro-campagna o una narrativa alternativa sui social media significa che dovete impegnarvi a livello digitale con gli utenti. Lo scopo della vostra campagna è sensibilizzare su un tema che vi sta a cuore e di cui siete appassionati. Volete iniziare una discussione – allora dovreste essere preparati ad avere realmente questa discussione.

Se da una parte potreste avere molte misure di supporto, non tutti sui social media sosterranno la vostra campagna. Al contrario, a volte, gli forzi sul tema dei diritti umani, la diversità e il progresso, sia nelle contro-campagne sia in quelle di narrativa alternativa, incontrano una mancanza di comprensione, discorsi dell’odio e attacchi violenti da parte di altri utenti.

Tuttavia, prima di concentrarvi su come rispondere a feedback negativi, discutiamo di come coltivare commenti positivi e come rispondere al sostegno della vostra community.

 Strumenti forniti dalle piattaforme

Tutte le piattaforme dei social media hanno norme di community, che possono ulteriormente guidare i gestori della pagina ed i moderatori quando si risponde a discorsi dell’odio. A seconda delle piattaforme che utilizzate per la vostra contro-campagna o campagna di narrativa alternativa, potrebbe essere utile familiarizzarvi con le norme già esistenti.
Inoltre, in alcuni paesi, come in Germania, potrebbero esistere leggi per guidarvi in questo.

 Misure da adottare prima di lanciare la vostra campagna

Prima di lanciare la vostra campagna, dovreste definire una serie di regole per i vostri canali sui social media, una cosiddetta netiquette (vedi la definizione nel riquadro) per sostenere e guidare la gestione della community dei vostri canali. La netiquette dovrebbe includere non solo la nozione relativa al fatto che si apprezza una discussione rispettosa ma menzionare anche che non saranno tollerati ingiurie razziste e linguaggio violento.

Oltre alla netiquette, che dovrebbe essere disponibile pubblicamente sul vostro sito web o tramite i rispettivi canali sui social media, è fortemente raccomandato formulare linee guida interne e una lista di argomenti comuni utilizzati dagli hater da usare nella risposta ai commenti d’odio, giusto per essere preparati. Le linee guida interne dovrebbero includere il tono generale del vostro community management (Siete gentili e distanziati? Giocosi e con humour?), ma anche risposte ai suddetti argomenti comuni nonché una lista di studi e articoli pertinenti a cui potete riferirvi.

Stabilite protocolli di sicurezza se voi o la vostra ONG siete minacciati di continuo, o sui social media o via email o telefono (o addirittura di persona). Le seguenti domande possono guidarvi quando stabilite un protocollo, ma naturalmente potreste doverle adattare:

  • A chi devono essere notificate possibili minacce? Protagonisti, partner di progetto o membri del team?
  • Chi può aiutare con il community management?
  • Volete difendere o cancellare il post in questione? Non vi è nulla di sbagliato se vi sentite sopraffatti e, di conseguenza, decidete di cancellare il contenuto; semplicemente comunicatelo in modo trasparente. È coraggioso ammettere di essere sopraffatti – e dare priorità alla vostra salute mentale (e a quella del vostro team) rispetto ai commenti odiosi.
  • A quali altre organizzazioni e attivisti potete chiedere aiuto?

 Coltivare sostegno e feedback positivo 

Se la vostra narrativa e le immagini sono importanti per il risultato della vostra campagna, è giovevole riuscire a contattare sostenitori, come organizzazioni della società civile, attivisti, influencer che la pensano come voi e altri portatori di interesse pertinenti prima di lanciare la vostra campagna, per renderli consapevoli e chiedere il loro sostegno.  Potrebbero condividere il vostro contenuto con la loro community, selezionare il vostro slogan o hashtag o semplicemente interagire in generale con la vostra campagna.

Inoltre è altrettanto importante rispondere ai commenti positivi e a vostro sostegno quanto a quelli negativi, forse anche di più per generare quindi una community dinamica e impegnata. Dovreste impegnarvi e mobilitare la vostra community sui social media in quanto, molto probabilmente, questo è uno degli obiettivi della vostra campagna. Avere una community impegnata aiuta ulteriormente quando appaiono voci critiche e odiose. Tendiamo ad attribuire più attenzione a feedback negativi e perdere di vista il sostegno e l’apprezzamento. Per cui ricordatevi il focus principale degli aspetti positivi anche per ricaricare le vostre batterie mentali.

Inoltre:

  • Mostrate alla vostra community e al vostro pubblico che apprezzate il loro supporto.
  • Interagite con il vostro pubblico e chiedetegli un feedback.
  • Sottolineate le risposte positive (e magari utilizzatele per future campagne o futuri progetti, specialmente se doveste chiedere sovvenzioni/contributi).
  • Fate uno screenshot dei messaggi di supporto e teneteli a disposizione, in quanto potrebbero arrivare giorni più bui e serviranno urgentemente iniezioni di motivazione.

Esempio: il progetto finanziato dall’UE Detect then Act ha avviato una campagna chiamata #1DayOfOnlineHappiness che ha impegnato oltre 200 volontari e attivisti nel mondo. Per mostrare a tutti l’impegno degli attivisti, il team di progetto ha creato alcuni videos durante tutta la giornata e anche dopo aver ultimato la campagna.

 Guardate il video su  come creare un moviment

Anche le risposte positive possono essere molto utili per contestualizzare i discorsi dell’odio: non c’è nulla di sbagliato nel cancellare i commenti d’odio (specialmente dato che potrebbero far scattare altri incitamenti all’odio), ma talvolta possono indurre discussioni fruttuose e impegnare la vostra community, quindi potrebbe essere positivo “tenerli” (se sono moderati).